Nexsound – experimental, ambient, noise, improv record label

Review

Sodapop

Ojra & Kiritchenko – A Tangle Of Mokosha

Ho visto che di recente qualcuno ha finalmente dato spazio ad un ottimo musicista come Kyriakides, ne sono felice, sia per il fatto che se lo merita che per il fatto che conferma la cara e vecchia regola che un buon musicista che oltre a suonare gestisce anche un’etichetta, o prima o dopo riesce ad ottenere attenzione. L’ultima affermazione ha un sapore scontato, lo so, il fatto è che se per certi musicisti/label owner l’attenzione ricevuta è spesso spropositata rispetto alla loro qualità di musicisti, Kiritchenko è invece il classico esempio di gran qualità. Per quanto molti di voi non lo conoscano si tratta di un nome piuttosto affermato nel giro elettronico, ambient ed elettronico-sperimentale, e questa volta è tornato con una collaborazione inedita, rischiosa ma più che riuscita. Gli Ojra sono un gruppo di musica tradizionale Ucraina e le canzoni eseguite sono canzoni tradizionali di quella terra, Andrey invece come sempre si trova dietro ad un computer e credo che abbia avuto mano nell’assemblaggio finale. Il risultato è fantastico: nenie dell’est cantate in lingua tradizionale, rivestite con un abito da folk-tronica super fine, field-recording e nulla lasciato al caso tanto che gli arrangiamenti sono fatti a quattro mani dal boss della Nexsound e da Yurko Yefremov. La scelta dei pezzi è andata su quelli che presumo essere i meno depressivi del repertorio tradizionale, o comunque resta che nonostante una malinconia tutta est-europea il lavoro non scade mai nel depressivo, anzi, fa pensare ad una serie di belle ninne nanne cantate da una bella mamushka con i pomini rossi. Come avrete capito la voce fa da spirito guida, ma quello che le gira intorno e sotto è questa strana mistura di suoni tradizionali, field recordings ed effetti elettronici ultra light che pur ammodernando e dando un sapore abbastanza particolare al tutto non scadono mai nel kitsch. A Tangle Of Makosha riesce in una delle cose più difficili per uno sperimentatore, ovvero cimentarsi con la tradizione e rimodernarla senza per questo riuscire a stravolgerla in modo discutibile. Per quanto avessi già sentito tentavi del genere e per di più buoni, questo si tratta di uno dei migliori che abbia ascoltato da parecchio tempo a questa parte.

Written by Andrea Ferraris

Sodapop

Nole Plastique – Escaperhead

Altra uscita per l’etichetta “pop” di Andrei Kiritchenko, la terza per essere precisi e la prima ad essere davvero interessante per le mie orecchie: il buon Andrei forse ha preso la retta via, ma era cosa molto probabile data la qualità della sua produzione personale… Questi Nole Plastique sono una coppia di fricchettoni russi dichiarati che dopo un po’ di produzioni strumentali si dedicano a qualcosa di più vicino alla canzone, tirando fuori una decina di pezzi dilatati e fuori fuoco a base di melodie sognanti e richiami al “flower power”. In questo Escaperhead l’elettronica e il “glitch” dei nostri tempi si mescolano con voci sovraincise, chitarre e tastiere fortemente in odore di psicheledelia anni ’60, comprese le percussioni, a creare una sorta di richiamo “moderno” ai primi Pink Floyd e compagnia. Ma il tutto oltre a essere letto in chiave attuale e pure non risultando per niente stucchevole negli accostamenti, ha anche lo strano sapore di certe musiche provenienti dall’est, incorporando forse inconsapevolmente qualche richiamo alle orgini geografiche dei due, o forse è solo una illusione dovuta a questi ascolti molto molto lisergici…

Sodapop

Bluermutt – Decivilize after consumption

Bluermutt ha venticinque anni, vive a Barcellona, ed è la nuova uscita della Nexsound: arrivata alla numero quattro, l’etichetta di Andrei Kritchenko ha fatto uscire il suo disco migliore, sempre orientato verso una via interessante da far percorrere all’elettronica nella direzione del pop. Figlio del suo tempo, questo disco propone una miscela di quello che è da qualche anno il suono della generazione più “cool” e giovane della computer music, o meglio della laptop music. Non che brilli assolutamente in originalità, ma questo Decivilize After Consumption è un disco gradevole e riuscito nel complesso: il tutto a base di blips, glitch, indietronica, qualche voce e tutte la caratteristiche di un suono che ricorda molto le prime uscite della Plug Research e le cose più elettroniche e giocattolose della Ache. Al di là dell’ottima fattura del disco, resta sempre il fatto che, anche usando i tools “giusti” e i suoni “attuali”, se ci si muove bene si può imbastire qualcosa di valido, ma c’è sempre il grande rischio di restare confusi nel mucchio, dato che la diffusione di hardware e software “azzeccati” è davvero ampia. Insomma, Bluermutt ha studiato, si è applicato, ma al prossimo giro gli servirà qualcosa in più per strappare la sufficenza…

Sodapop

Andrey Kiritchenko – Stuffed With/Out

Immagino che molti di voi non conoscano Andrey Kiritchenko e chi di voi invece ne avesse già sentito parlare forse ne è al corrente per i lavori con Francisco Lopez o per i progetti più sperimentali, ma questo è un lavoro di tutt