Nexsound – experimental, ambient, noise, improv record label

Review

Neural

V4W.enko And Sanmi – Y:E:T

This work is based on fascinating generative sounds, sensually moving between hyper-vivid structures. These are developed through patterns organized in multilevel textures that are rich in sudden changes of register, dysfunctions and digital jumps. Continuously expanding rhythmic concatenations evolve in very sharp iterations, sometimes quiet and sometimes more dynamic. This audio and video project by V4W.enko and Sanmi started in 2007 and is made from live electronic sound processing enriched with real time video streaming, all of which has been organized in carefully designed algorithmic flows, according to fairly simple and intuitive rules. With this release for Nexsound, the artists’ collaboration has become even closer: the buzzes, hisses and low frequencies seem to be more rigorously organized and maintain a sort of performative aplomb instead of being inspired by a strong conceptualism. The generative sound collage created by the Ukrainian and Japanese authors doesn’t offer any reference, evolving instead in a very sensual and synesthetically involving way, drawing cohesive synthetic abstractions, melodies barely hinted at, harmonic iterations and poetic piano fragments. The endless mutations give rise to many different syntonies, new levels of synergy that follow constant rules, outlining, in all seven tracks, an interesting mix of glitchy, abstract sounds and mild noise, and always unpredictable experiments with new sound forms.
Aurelio Cianciotta

Neural

Zavoloka vs Kotra – to Kill the Tiny Groovy Cat E.P.

Sempre dall’Ucraina, Zavoloka e Kotra, in un progetto collaborativo per la Nexsound, label fondata da Andrey Kiritchenko, assai attiva negli ambiti sperimentali elettronici. Uscita composta da cinque tracce, edita solo in versione cd, densa di minimali destrutturazioni e dissonanze, nello stile alquanto radicale, schizoide ma ineccepibile che nelle libere forme dei loro trattamenti in questa occasione vede i due artisti divisi fra sequenze suonate (Kotra) ed i successivi tagliatissimi montaggi (Zavoloka) operati su parti inizialntemente già concertate e predisposte. Aleggiano fra le righe strutture tipiche della tradizione improvvisativa che ibridate nei flussi contemporanei di matrice glitch’n’click testimoniano d’un aderenza ai tempi non sospetta, attenta e partecipe. Sonorità certo non convenzionali, sintetiche e aliene ma che ancora sanno poeticamente confrontarsi con l’incredibile varietà che circonda le nostre vite.

Aurelio Cianciotta

Neural

v/a – Rural Psychogeography

Solo sbrogliando delicatamente un nodo da una davvero artigianale cordicella ucraina (tale la nazionalita d’origine di questa raffinata compilation) e dopo aver estratto il cd dall’artwork cartonato di stampo neo-rustico, finalmente e possibile attingere ai suoni dilatati ed ambientali selezionati per noi dalla Nexsound. Artisti differenti per ognuna delle sedici incisioni, provenienti da ogni dove, con in evidenza Kim Cascone, Geoff Dugan, Francisco Lopez, ben affiancati da The Moglass, Radian, Tom Carter, Andrey Kiritchenko, Steinbruchel, Rosy Parlane, tutti meritevoli, calibratissimi nell’affrontare le suggestioni di una ‘resistenza attraverso la fuga’, plaudendo per voce di Natalia Zagurskaya nelle dotte note (stampate su un pieghevole trasparente) ad uno stile etico, rurale, marginale e rizomatico. Derive psicogeografiche che abbandonando il tradizionale campo dell’investigazione urbana, si adagiano comode fra le frequenze degli spazi aperti, campi d’esperienza dove (forse) ancora albergano semplicita, naturalezza, suoni puri e pulsioni non corrotte. Paesaggi sonori dalle sfumature articolate, segnati da click, tenui trasalimenti e micro-emergenze, in una gamma di registrazioni che ai fruscii della natura sovrappone i rumori piu meccanici di un aereo o di un’automobile di passaggio. Sospensioni di tempo e spazio che ci riportano ad alcune intuizioni della ‘musica concreta’ innestate su matrici e decostruzioni maggiormente contemporanee.
Aurelio Cianciotta

Neural

The Moglass – Sparrow Juice

Combo ucraino quello dei Moglass votato a sonorità nel complesso alquanto contorte e di matrice improvvisativa, seppur frutto d’iterazioni in fondo elementari, a cui si sommano droni ed effetti digitali vari, dando vita ad una mescola a tratti davvero affascinante e che solo in minima parte può essere ascritta agli ambiti post-rock. La vena immaginativa di Yuri Kulishenko, Oleg Kovalchuk e Vladimir Bovtenko prende corpo soprattutto quando la claustrofobia di certe atmosfere viene sovrastata da spontanei innesti ed improvvisazioni. Importante è tuttavia nel loro progetto anche il lavoro di post-produzione, usato come una possibilità di creazione aggiuntiva quasi fosse un ulteriore strumento. Gentili, melodici, mai scontati e derivativi, questi ragazzi sanno farsi valere mettendo in gioco trattamenti assai disparati, rifuggendo dai clichés di genere e da pratiche di cross-over spesso ancor più stereotipate.
Aurelio Cianciotta

Neural

Saralunden + Andrey Kiritchenko – There was no end

The collaboration between Andrey Kiritchenko and Saralunden was able to originate this transversal lo-fi folktronica with many delicate overtones. It’s a collaborative project supported by the Swedish Institute in May 2006 and then culminated in the spring 2007 tour. The sound trajectories are able to almost perfectly coincide with the Swedish chanteuse’s enchanting and edgy voice, always in the foreground with the Kiritchenko’s microphones. He’s not new to “pop” excursions, also because he himself experimented in the past singing and songwriting practices. Here songwriting even if formally entirely done by Sara Lunden is pervaded in the background by the Ukraine producer unmistakable and minimal style, shaped with subtle glitches, sophisticated electroacoustic experiments, click’n’cuts, abstract atmospheres and melancholic jolts. It’s a greatly charming album and it’s accessible to many listeners, because it’s able to well render feelings, to make emotional tension instantly perceivable, and because of the pieces’ themes. The latter are hinged on classic (lost) love and relationships themes, between private obsessions and yearnings, but in the end here the stories are really sincere and everybody does his share of work. Nothing more, nothing less.

Aurelio Cianciotta

Neural

Perlonex/Keith Rowe/Charlemage Palestine – Tensions

Perlonex is an electro-acoustic trio founded in 1998 made up by Ignaz Schick, Jorg Maria Zeger and Burkhard Beins. On the occasion of the Perlonex’s fifth live concerts anniversary they have involved for a commemorative live two other interesting musicians: Keith Rowe and Charlemagne Palestine. They come from different areas rooted in the twentieth century avant-garde tradition. Rowe was in the improvisation ensemble AMM, and before in the fifties some seminal experiments with prepared guitar. Palestine, contemporary of Philip Glass, Terry Riley and Steve Reich, is well known for his performances (and amongst them the one in Rome with Musica Elettronica Viva in 1966-1971), his pianistic experiments and especially his belonging to the minimal American movement. The latter induced him to use tapes, carillon and structuring entire compositions on drones and tonal variations, influenced by the Cage theories, so anticipating the most of the current researches in electronic music. Two cds, with all the tracks live recorded at the Berlin’s Podewil in September 2004 by Christian Malejka, without any editing or added overdub. A faithful, poetic and resonant account of how different generations of researchers can meet when the conceptual basis are then shared and established.

Aurelio Cianciotta

Nueral

Kotra – Dissilient

Sperimentazione estrema dalla fredda Ucraina, modulazioni stridule, feedback e dissonanze tonali per la Nexsound (la label di ‘Rural Psychogeography’) che questa volta si prende cura di Dmytro Fedorenko (aka Kotra), un passato in ambito jazz-noise e con il duo denominato Zet, fra il 1996 ed il 1998 attivo negli ambiti vicini a performance, video ed interactive-art (in quel di Kyiv), con diverse partecipazioni in compilation, sei precedenti album e collaborazioni di pregio (a fianco di Kim Cascone, Andreas Berthling e Andrey Kiritchenko). Un progetto questo di ‘Dissilient’ che nulla concede all’ascolto, senza mediazione alcuna ad agitare frequenze metalliche, distorsioni anche aggressive, assieme a microsuoni ed ispide emergenze. Sonorita volutamente poco comunicative, fin dai titoli delle tracce che sommano ben quindici incisioni denominate ‘Minus’ e tre ‘Plus’, piu una traccia muta di 32 secondi, ‘Zero’ ed altre due ‘Plus/Minus’ e ‘Minus /Plus’, giusto a render ancor piu indistinta la decifrazione di un codice sottostante (che gli studi in matematica alla National University Of Ukraine fanno pero sospettare). Integralista e coraggioso ‘Dissilient’ e un vero assalto alle sinapsi intasate dal pop (comunque di difficilissima fruizione).
Aurelio Cianciotta

Neural

Andrey Kiritchenko – True Delusion

Non ha certo bisogno di troppe presentazioni Andrey Kiritchenko, uno degli artisti elettronici piu significativi che l’Est Europa puo vantare, ucraino, attivo sin dai primi anni 90, prima come cantante e compositore in una rock band, poi come dj radiofonico specializzato in musica techno, con uno show anche televisivo (‘Vilna Zone’) dedicato a quelle nuove frequenze, fino ad abbracciare ambiti maggiormente sperimentali nell’investigazione di sonorita assai scarne (microsound), assecondate nella produzione digitale anche dalle influenze d’elettroacustica e musica concreta. Nel corso degli anni non deve stupire abbia accumulato cosi oltre 16 album, su label come Ad Noiseam, Zeromoon, DTA Records, Retina-Scan, Thinner/Autoplate, Notype/Nishi, Soulworm, FGLC, WAN, Tiln, Nexsound, con apparizioni in oltre 20 compilation, segno di una densita d’idee, applicata nel caso di ‘True Delusion’ a strutture minimali ed armoniche, ottenute nell’iterazione di una chitarra acustica, di manipolazioni digitali, assieme a registrazioni ambientali (principalmente domestiche oppure effettuate in contesti naturali). In aggiunta, solo successivamente, quando il progetto era ulteriormente progredito, Kiritchenko ha operato secondo modalita similari al pianoforte, con un suono lento, melodico e dilatatissimo. Il risultato e pregevole, elegante ed austero, affatto distante da una percezione partecipata che riconcilia gli avanguardismi estremi con i sensi piu spontanei che vengono attivati nella fruizione musicale.
Aurelio Cianciotta