Figura centrale della scena sperimentale ucraina, Andrey Kiritchenko e stato finora coinvolto in progetti e lavori dai contorni estremamente mutevoli. In questo suo nuovo album per la nipponica Spekk (ma ne esiste anche una seconda edizione stampata dalla propria etichetta Nexsound) viene preso in esame lo studio degli armonici minimalisti, attraverso l’accoppiamento di strumenti acustici (la chitarra nella prima parte, il pianoforte nella seconda) e scalpiccii concreti che si materializza in un suono greve e corrotto, lontane parvenze di melodia, echi di friabile delicatezza resi tangibili o fatti sparire con magica mano da illusionista. (7/8) Nicola Catalano